Serie C

"Parabola Monterisi", la A...a tutti i costi

di Gianluca Losito

Foto di Eurosport

Pubblicato il 27/08/2023

La storia di Ilario Monterisi è quella di un ragazzo abituato a ribaltare le aspettative di chi gli si è trovato di fronte.

Ilario nasce a Trani nel 2001. Cresce nel settore giovanile del Bari; in Under 17 incontra parecchi giocatori oggi protagonisti del campionato di Serie C. Suoi compagni in quella squadra sono Roberto Pierno (oggi a Pescara), Andrea Allegretto (Picerno), Sergio Maselli (Juve Stabia) e Sabino Signorile (Cerignola).

A giugno 2018, però, il Bari chiude i battenti e Ilario si deve spostare: arriva la chiamata del Lecce, dove si trasferiscono anche Pierno e Maselli. Gioca due stagioni da protagonista in Primavera 2, ma le sue prospettive non sembrano troppo alte. Arriva anche l'esordio in Serie A, il 2 agosto 2020, all'ultima giornata contro il Parma. Il giorno più bello della sua vita fino a quel momento. La stagione successiva la trascorre, sempre con i colori giallorossi, in panchina in Serie B.

Da un giallorosso all'altro: ad agosto 2021 Monterisi va in prestito a Catanzaro, Serie C girone C. Nella difesa a 3 schierata prima da Calabro e poi da Vivarini è difficile trovare spazio: Fazio, Martinelli e Scognamillo sono tre pilastri di categoria, in più Gatti (prima riserva) è un altro difensore affidabile. Ilario ha pazienza, in campionato non gioca mai ma in Coppa Italia Serie C è sempre titolare e segna il suo primo gol nei professionisti, svettando di testa contro il Catania. Trascina il Catanzaro alla semifinale di Coppa Italia Serie C, ma non se la gioca. C'è troppo poco spazio in Calabria.

Arriva la chiamata da Andria, 15 km da casa sua. Pasquale Logiudice lo sceglie per rafforzare la difesa biancazzurra. Alla prima partita è subito titolare contro il Campobasso. Gioca terzo a destra nel 3-5-2, è ordinato, ma Tenkorang gli salta addosso ed è 0-1. Ma Ginestra viene esonerato il giorno dopo, sostituito dall'esordiente Vito Di Bari, uno che qualcosa dell'arte della difesa ne sa.

Con Di Bari cambia il modulo e l'umore: si passa a 4 dietro, ma mancano terzini e quindi lui si deve adattare largo a destra. L'esordio in quella posizione contro il Catania è discreto in fase difensiva, mentre in fase offensiva si nota che è molto grezzo visti i trascorsi da centrale. Monterisi assume sicurezza e pulizia tecnica partita dopo partita. Diventa un leader, nonostante la giovanissima età. Di Bari dice di lui: «È una presenza positiva, un ragazzo solare che fa da trascinatore». Al "San Nicola" rovina la festa promozione del Bari con una prestazione dominante in marcatura su Cheddira, segna in tap-in sotto il diluvio nel derby contro il Taranto, comincia a scendere sulla destra con coraggio ed esplosività. È protagonista di una salvezza raggiunta per i capelli.

L'anno dopo passa ancora in prestito a Frosinone, meritato salto di categoria. Gioca poco, ancora alternandosi tra il centro e la fascia destra, ma incide con un gol a Bolzano. È un anno di apprendistato, alle spalle di Lucioni del resto si impara tanto. Quest'anno Angelozzi (dirigente sempre troppo sottovalutato) decide di puntarci e lo acquista a titolo definitivo, con un 50% della futura rivendita in favore del Lecce. In molti lo bollano come inadatto alla Serie A, ma lui non sta a sentire nessuno: esordio positivo in Coppa Italia contro il Pisa, bene anche contro il Napoli alla prima da titolare in Serie A.

Ieri il capolavoro: quasi sempre preciso e pulito su Duvan Zapata, che di fronte a lui sembra perso e rallentato (gli sfugge solo una volta, e il colombiano segna). Ma soprattutto, il primo gol della sua carriera in Serie A: una zampata da attaccante furbo.

Ilario Monterisi è arrivato in Serie A con pazienza e coraggio, quello di ribaltare convinzioni troppo affrettate. Qualità temprate dalla palestra delle categorie minori, dalla Serie C alla Serie B. Soprattutto, Monterisi è arrivato in Serie A per rimanerci.

di Gianluca Losito

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